chi è marco traferri?

sono nato ad ancona

un tot di anni fa. Quanti? Fatti gli affari tuoi. Ad Ancona sono cresciuto e ad Ancona vivo e lavoro. Conduco con tutto me stesso la mia piccola casa editrice, attiva nella pubblicazione di alcuni periodici e nell’edizione di qualche sporadico libro. Da circa un anno ho avviato, insieme ad alcuni miei preziosi collaboratori, un sito web che si prefigge di fare informazione, spero di qualità, nel campo della salute. Mi occupo -con molta dedizione- anche di comunicazione, online e offline. Anzi, è proprio da lì, dalla comunicazione, che sono partito. Era l’alba del ventunesimo secolo e online, di quel che oggi popola la nostra vita quotidiana, non c’era un bel niente. Non esisteva nemmeno YouTube, figurati. Ma io sì. Io esistevo ed ero già lì, vivo e vegeto, a perlustrare la Rete, a entusiasmarmi per le enormi potenzialità che vi scorgevo e ad avviare il mio primo blog. Una scoperta continua che mi ha accompagnato sin qua e che mi affascina ancora. Tant’è che, ancora oggi, a distanza di quasi vent’anni da quel periodo,  aggiorno, seppur con frequenza diradata, il mio blog marcotraferri.info. Cosa ci scrivo? Quel che mi passa per la testa.

nei momenti di libertà

amo mettere nero su bianco. Qualche libercolo serio e semiserio l’ho scritto anch’io. Poca roba, s’intenda. Ma tant’è. Nel 2006 ho scritto PODCASTING CHE FUNZIONA, Apogeo Editore (Gruppo Feltrinelli), il primo libro italiano dedicato all’allora nascente fenomeno del podcasting. Come ci è finito uno come me a scrivere di podcasting? Grazie al podcasting stesso. Nel 2005, a farlo, in Italia, erano sì e no una decina. Io tra loro. Quelli di Apogeo Editore lo notarono e mi chiesero di scriverne. Ci impiegai sei mesi. Ma ci riuscii. E fu divertente come non avrei mai immaginato. Grazie a quel libro conobbi un sacco di gente, bella e brutta. Nel 2009, poi, me la sono spassata un bel po’ scrivendo SARAI BELO TE, il libro che probabilmente ti ha portato qua su questa pagina, una sorta di dizionario semiserio anconetano-italiano. Non ci avrei scommesso un centesimo e invece, con mio immenso stupore, l’ha comprato mezza Ancona. Ricordo uno dei librai storici di Ancona che, quando andavo a rifornirlo, mi diceva: “Traferri, sono qua da mezzo secolo. Non ho mai visto un long-seller come il suo”. So’ soddisfazioni, no? Poi, nel 2017, due anni dopo la morte di mia madre, ho scritto VA’ PIANO, un piccolo libro dedicato a lei e alla sua memoria. È morta nel 2015. Mi manca come mi mancherebbe l’aria che respiro. Ma torniamo ai mestieri.

sono convinto che

nel lavoro puoi avere successo solo se sei capace di metterti in discussione ogni giorno, se sei così umile da non dare mai per scontata la bontà di ciò che fai, e se sai affidare ad altri ciò che gli altri sanno fare meglio di te. Sono figlio di un papà venditore. È da lui che ho ereditato il mio viscerale orientamento al cliente. Pur di soddisfare le sue aspettative, quelle del cliente mica quelle di mio padre ché lui meno male non ne ha bisogno, sono solito fare salti mortali.

mi piacciono un sacco

i cani, la pizza, Nino Frassica, la Coca-Cola, i Beatles, le patatine fritte e la cioccolata al latte, anche se mia moglie dice che quella al latte fa schifo e che occorra mangiare solo la fondente. Ritengo Lucio Dalla il cantautore italiano più illuminato degli ultimi cento anni. Potrei ascoltare Anna e Marco per una settimana di seguito; anzi credo di averlo già fatto più volte. Mi piace molto anche Ivan Graziani. Era bravo come pochi. E poi il cinema. Mi piacciono un sacco le pellicole italiane. Il mio attore preferito è Margherita Buy. Dico “attore” per intendere “attori” e “attrici”, ché qui con la declinazione al femminile non ci si capisce più niente. Difficilmente mi perderei un suo film. Ne I Giorni dell’Abbandono, per esempio,  è semplicemente strepitosa. Ma lo è anche in pellicole più leggere, comeMatrimoni e altri disastri, dove interpreta una deliziosa Nanà. Prima della pandemia andavo al cinema una volta alla settimana, negli orari più insoliti e meno affollati. Ci torno presto. Promesso. Sono abbonato a Netflix, Prime Video e pure a Infinity. Ma ti dirò che Rai Play, che non costa un bel niente, spesso regala prodotti di gran qualità. Per concludere, mi piacciono un sacco la matematica e la fisica. Le studio di continuo. Sono di estrazione tecnica io, oh! 

vorrei dimagrire qualche chilo

e saper guidare l’aereo. Più facile la seconda. Tutto ciò che è green ed ecosostenibile mi affascina e mi interessa. Avevo il monopattino elettrico. L’ho preso quando ancora, ad averlo, erano in pochi. Per le vie di Ancona mi guardavano tutti. Ci fosse uno che si faccia gli affari propri. Dopo un paio d’anni l’ho venduto, perché ho preso a utilizzare, in misura sempre più piena, il mio scooter.

la classifica di quel che mi fa orrore

vede al primo posto le grida, le bugie, l’egoismo, la fava (cosa te devo di’, la fava me fa davvero schifo), i calzini bianchi, l’anice, quelli che maltrattano gli animali, chi non ha rispetto per la vita, la canottiera bianca a costine ostentata per le vie del centro sotto il solleone, i tanta roba e i quant’altro, il sentirsi autorizzati a dare del tu al cameriere, la caccia, il tallone screpolato, le unghie sporche, quelli che utilizzano i social per offendere, chi non ha rispetto per l’altrui lavoro, e i peli che escono dal naso. E pure gli automobilisti che sorpassano a destra. Inglesi esclusi.

alcuni sostengono

che io sia un po’ permaloso. Non è mica vero. Ma se ti azzardi a dirlo anche tu, ti tolgo il saluto. Mangio pochissima carne e forse presto smetterò di mangiarla del tutto, ogni tanto mangio il gelato, anche in inverno, credo nell’esistenza di Dio, sogno e attendo un mondo in cui nessuno debba più essere vittima dell’ingiustizia, un mondo in cui regni l’armonia tra gli esseri umani, e tra gli esseri umani e gli animali. Pensa che meraviglia. 

sono ipocondriaco un bel po'

Se il medico mi dice che non ho niente, mi convinco che a non capirci niente sia lui. Ogni raffreddore è l’anticamera della morte. Ah, dimenticavo: canto dalla mattina alla sera. Ogni istante è musica. Potrebbe essere diversamente?

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