un libro in vernacolo anconetano
l'apripista di un nuovo modo di sorridere ad ancona

SARAI BELO TE è un libro in vernacolo anconetano. È una specie di dizionario semiserio che traduce in italiano, e con fare divertito, i vocaboli e le espressioni più comuni della lingua di Ancona. Pubblicato nel 2009 da Marco Traferri Editore, SARAI BELO TE riporta su carta l’esperienza maturata online dall’autore in 4 anni di lavoro durante i quali Marco Traferri ha studiato, ricercato, selezionato  e pubblicato in un blog i modi di dire più divertenti e più tipici del capoluogo dorico. Prima ancora di divenire un libro, dunque, SARAI BELO TE era -e rimane- un’iniziativa digitale mediante la quale l’autore ha saputo, giocando con sottile ironia sulle definizioni, coinvolgere l’intera città suscitando a più riprese anche l’interesse dei media locali. L’intuizione di Marco Traferri, tra i pionieri italiani del cosiddetto web 2.0 e desto a individuare la necessità di un approccio nuovo, autoironico, irriverente al dialetto anconetano, ha trasformato l’iniziativa, prima digitale e poi editoriale, in un vero e proprio successo che, ad Ancona, non ha precedenti e che fa di SARAI BELO TE, ancora oggi, l’apripista di un nuovo modo di sorridere col vernacolo di Ancona. Mai volgare, mai sopra le righe, SARAI BELO TE si differenzia da qualsiasi altra simile iniziativa perché può essere letto da tutti, anche dai bambini più piccoli. Non vi troverete alcun cenno di scurrilità. È, questa, un’altra delle tante peculiarità di cui l’autore va fiero. Con SARAI BELO TE, Traferri dimostra -e crediamo ve ne fosse il bisogno- che si può ridere, anche sonoramente, senza ricorrere al banale turpiloquio cui ormai ricorrono in tanti. Il libro rappresenta inoltre, già dalla sua uscita datata 2009, una delle prime operazioni di produzione editoriale totalmente disintermediata. Ideato, scritto, stampato e distribuito in prima persona da Marco Traferri, SARAI BELO TE arriva sul mercato senza l’ausilio di editori tradizionali né di distributori. Dall’autore al lettore, dunque; con un’ulteriore novità: la licenza Creative Commons (Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 ),in virtù della quale il lettore può disporre dell’opera entro limiti ben più ampi di quelli solitamente concessi dagli altri autori. Può infatti riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l’opera stessa adempiendo ai semplici obblighi stabiliti dalla relativa licenza.

 

 

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